Giunta Lagalla. Dichiarazione consigliera Figuccia

Notizie (data pubblicazione 10 Settembre 2024)
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“Stare in una maggioranza politica non significa stare in silenzio, non significa non dare voce alla propria coscienza o alla propria libertà di pensiero o, ancora, non segnalare i problemi di una città dove le criticità sono sotto gli occhi di tutti e con un’amministrazione comunale che deve sì fare i conti con anni di degrado e di malgoverno, ma che deve, dopo due anni di attività, darsi una smossa e cambiare registro”.

Lo afferma Sabrina Figuccia, capogruppo della Lega al Comune di Palermo e presidente della terza Commissione consiliare, che prosegue: “Se a qualche assessore o a qualche collega consigliere disturbano le mie osservazioni, è un loro problema: io certamente non mi faccio mettere il bavaglio da nessuno, anzi, credo proprio che sia dovere di ogni rappresentante politico eletto dai cittadini segnalare quello che non va e quello che potrebbe funzionare meglio.

Mi aspetterei, quindi, che il mio grido di allarme fosse sostenuto dalla maggioranza, invece di chiudere gli occhi e tapparsi le orecchie di fronte ai tanti guai con cui i palermitani sono costretti a fare i conti quotidianamente. Come, ad esempio, il caso dell’albero crollato in via Cartagine che, fortunatamente, non ha provocato vittime, ma che poteva trasformarsi in una strage.

La giunta Lagalla si è insediata da oltre due anni e, quindi, la luna di miele è terminata da un pezzo: forse qualcuno, vicino al sindaco, non si accorge che i cittadini sono esasperati e che la città non è un paradiso terrestre: dobbiamo impedire che i successi finora ottenuti (in primis il riequilibrio dei conti del Comune) illudano qualcuno che tutto vada bene. Anzi, devono essere da sprone per fare di più e meglio.

Da parte di tutti. Dispiace che il collega Zacco non abbia ben compreso la gravità di quanto accaduto, ma che sono contenta della sua richiesta. Attendo che il sindaco convochi un vertice di maggioranza al più presto, al quale sono sicura che non potrà che concordare con me. Non possiamo attendere la tragedia per intervenire, di chiunque siano le responsabilità”.

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