Privatizzazione Poste Italiane. Dichiarazione vice presidente vicario del Consiglio comunale Mancuso

Notizie (data pubblicazione 17 Febbraio 2024)
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"Su mia iniziativa, il Consiglio comunale di Palermo ha approvato a maggioranza dei presenti, l'Ordine del giorno contro la privatizzazione di Poste Italiane.

Premesso che l'attuale assetto societario prevede il 65% della proprietà in mano pubblica, suddiviso tra le quote societarie in capo al Mef (30%) e le restanti in possesso di Cassa Depositi e Prestiti. Considerato che l’annunciata vendita di una ulteriore quota del pacchetto azionario potrebbe segnare il passaggio della proprietà del Gruppo dalla mano pubblica a quella privata. Infatti, se le quote azionarie oggi in possesso del Mef fossero cedute e collocate, in toto o in parte, sul mercato, si determinerebbe, appunto, la perdita del controllo pubblico e, in ogni caso, verrebbe meno la garanzia di un servizio anche ad alta valenza sociale. In Sicilia e per quanto ci riguarda a Palermo, Poste Italiane rappresenta un presidio essenziale per il territorio e per la popolazione, soprattutto per le fasce più deboli e marginali. Poste Italiane, con la presenza capillare di uffici postali e di sportelli ATM, la diffusione di servizi finanziari e assicurativi, la consegna della corrispondenza e dei pacchi, offre quotidianamente numerosi servizi ai cittadini siciliani.

Considerato, inoltre, che una privatizzazione del Gruppo Poste Italiane avrebbe conseguenze negative per la Sicilia e per la città di Palermo, in termini di perdita di posti di lavoro;

Poste Italiane è uno dei principali datori di lavoro in Sicilia, con circa 9.500 dipendenti. La privatizzazione potrebbe portare a una riduzione degli organici, con gravi conseguenze per l'occupazione e l'economia regionale.

Poste Italiane è un'azienda strategica per il territorio, in quanto offre servizi essenziali a cittadini e imprese. Il Progetto Polis che nasce per garantire a 16milioni di Italiani che vivono nei comuni con meno di 15000 abitanti lasciando aperti 7000 Uffici Postali di cui 325 solo in Sicilia per dare pari opportunità di accesso ai molteplici servizi della Pubblica Amministrazione, avvicinandoli concretamente allo Stato, confermando la propria missione della solidarietà sociale del Paese.

La privatizzazione potrebbe portare a una riduzione dell'offerta di servizi, con un impatto negativo sulla qualità della vita dei siciliani e potrebbe portare a un aumento dei costi dei servizi offerti da Poste Italiane, con un peso maggiore per le famiglie e le imprese siciliane.

Il Consiglio comunale di Palermo impegna il sindaco o un suo delegato, coinvolgendo il presidente della Regione Siciliana, a rappresentare al presidente del Consiglio dei Ministri, quanto sopra esposto al fine di scongiurare la scelta di privatizzare Poste Italiane, che sarebbe dannosa per l'intera collettività siciliana".

Lo dichiara il vice presidente vicario Giuseppe Mancuso.

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