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Cucco Alfredo
(Medico)

Nato a Castelbuono il 26 gennaio 1893 e morto il 21 gennaio 1968.

Alfredo Cucco nasce  da una famiglia di tradizione risorgimentale, da Giovanni, un medico che avrebbe potuto sfruttare notorietà accademica e scientifica e che, invece, per fedeltà alla terra, per amore del suo paese, si era fermato a Castelbuono per svolgervi la missione di medico condotto al servizio del popolo, e da Rosalia Turrisi.

Cresce imbevuto di valori risorgimentali e nell'adolescenza rimane fortemente influenzato dalla presenza e dalle parole degli altri protagonisti del risorgimento, sopravvissuti nella sua Castelbuono.

Frequenta il liceo " Mandralisca" di Cefalù dove consegue la maturità classica nel 1910.

Nel 1916 si laurea in medicina a Palermo, dopo si trasferisce a Roma, dove, con la guida dell'illustre oftalmologo Giuseppe Cirincione, inizia gli studi e le ricerche nel campo dell'oculistica, pubblicando numerosi contributi scientifici che gli consentiranno, nel 1922, a soli 29 anni, il conseguimento della libera docenza in oculistica presso l'Università di Roma.

Sposa Bianca Stradiot, italiana di Trieste, una donna forte, nello stesso tempo sensibile, di grande spessore culturale che gli darà due figli: Giovanni e Lilli. Nel 1947, ritornato a Palermo, riprende la propria attività professionale, ed è nominato, oltre che docente di clinica oculistica, professore di demografia presso l'Università di Palermo, incarico che manterrà fino a 70 anni.

I suoi studi sull'argomento sono compendiati nel volume " Uomini e popoli". Altre pubblicazioni sui " Nuovi orientamenti biodemografici" , sul " Panorama biologico" etc..

Si è particolarmente distinto nel campo scientifico: come oculista di fama nazionale e come autore di numerose pubblicazioni specialistiche, come docente universitario e come presidente della Lega Nazionale contro il fumo fu chiamato a partecipare e a presentare relazioni in numerosi congressi.

Nel campo culturale e giornalistico: già da studente collabora con il giornale "L'ora" ed il mensile "Sicilia Giovane", si rivela un valente giornalista ed un elegante scrittore.

Dopo la guerra torna a Palermo; nel 1921 pubblica il "Libro d'oro" dei caduti di Castelbuono, fonda l'organo di stampa "La Fiamma Nazionale" che,  mutando il titolo in "La Fiamma" durerà fino al 1927 ed il quotidiano " Sicilia Nuova".

Nel 1949 fonda il settimanale " I Vespri d'Italia" che uscirà fino al 1963. Si susseguono pubblicazioni a sfondo storico - commemorativo e nel 1950 la casa editrice Cappelli di Rocca di San Casciano pubblica " Non volevamo perdere" memorie dei periodo di guerra.

Operò nel campo assistenziale: come commissario del comitato nazionale per la Sicilia che assicurò durante l'ultima guerra l'assistenza a circa 200 mila profughi siciliani a Roma e poi come presidente dell'ente per l'assistenza ai profughi delle terre invase

I problemi della sanità e dell'igiene, della scuola ed in particolar modo dell'università dell'assistenza ai vecchi e agli invalidi, dei lavoratori in genere e di alcune categorie in particolare, come i marittimi, i pescatori, gli ospedalieri, furono al vertice della sua appassionata attività politica.

Infine nel campo politico si è dimostrato un forbito oratore ed è stato eletto deputato al parlamento nazionale, con grandi suffraggi, per ben quattro legislature ( 1924,1953,1958, 1963) e vi resta fino alla morte.

Come deputato fece parte delle commissioni del lavoro e previdenza sociale, dell'igiene e sanità pubblica. Soprattutto si occupa di problemi sanitari: combatte per l'istituzione del ministero della sanità si esprime contro la nefasta legge Merlin che, impedendo il controllo sulla prostituzione, porterà all'aumento delle malattie veneree; si impegna nella lotta contro il fumo.

Alfredo Cucco muore il 21 gennaio 1968 mentre nella sua Sicilia infuriava la sciagura del terremoto.

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