Consulta l'archivio biografico
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Nato nel 1561, morto a Palermo nel 1636.
Ritenuto fra i protagonisti del passaggio fra manierismo e barocco nella cultura isolana del primo XVII secolo. Allievo del Paladini, fra le sue prove pittoriche ricordiamo Il Cristo morto dell'lmmacolatella; L'Assunta di Salemi e Santa Lucia nella Cattedrale di Palermo; il Sant'Eligio di Alcamo.
Fu architetto del Senato ed ebbe un'intensa attività di scenografo. A lui si devono, fra l'altro il compimento del progetto di Giulio Lasso per i Quattro Canti di Palermo, con i relativi apparati scultorei, e l'Urna argentea di S. Rosalia.
Nel campo dell'edilizia civile è da ascrivergli l'ampliamento del Palazzo Pretorio e il progetto della Porta Felice e, senza documentazione certa, l'Ospedale di S. Giacomo. Gli sono attribuite, con varia attendibilità le Chiese di S. Eulalia dei Catalani, di S. Maria dei Rimedi, di S. Matteo al Cassaro (conclusa dal Guercio e dal D'Aprile); del Carmine (iniziata nel 1626 dal La Barbera e terminata da Angelo Italia), di S. Antonio da Padova e di S. Maria di Valverde (con vari interventi successivi).
Fu fra i primi a servirsi della decorazione a mischio (nella Cappella del Crocifisso nella Chiesa di Sant'lgnazio e in quelle di S. Rosalia, rispettivamente nella Cattedrale e nell'omonimo Santuario sul Pellegrino). E' sepolto nella Chiesa della Madonna del Soccorso della Mazza, anch'essa probabilmente opera sua.