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Lamoral  de Ligne Claude
Lamoral de Ligne Claude
(Vicere')

Nato il 18 ottobre 1610  a Beloeil e morto a Madrid il 21 dicembre 1679.

Segue alla testa del casato dopo la morte del fratello Albert-Henri nel 1641, divenendo il terzo principe di una delle più antiche famiglie aristocratiche europee, come è testimoniato da documenti risalenti al XI secolo.

Giovanissimo, Lamoral ha ripetutamente modo di dimostrare il suo valore militare combattendo per i sovrani spagnoli che legittimamente governavano sui territori valloni. Al ritorno dal fronte della battaglia di Honnecourt, nel 1642 si adoperò per ottenere la mano di Claire-Marie de Nassau-Siegen, cugina germana e vedova del fratello, che sposa dopo aver ottenuto la dispensa papale.

I ripetuti onori sul campo di battaglia gli varranno la nomina a 416° cavaliere dell'ordine del Toson d'Oro nel 1646 e l'elezione a colonnello generale della cavalleria leggera dei Paesi Bassi, prendendo parte a tal titolo alla sfortunata battaglia di Lens del 1648 che vede scontrarsi la Spagna di Filippo IV e la Francia di Luigi XVI.

In tale occasione il Ligne, caduto prigioniero del principe di Condè perderà la liberta' per riacquistarla solo due anni dopo e al costo di numerosi possedimenti personali.  Ligne continua a servire Filippo IV sino alla provvisoria pace dei Pirenei del 1659, come segno di apprezzamento per la condotta militare e come indennizzo per le perdite causate a seguito della battaglia di Lens, la corona spagnola lo investe del ruolo di ambasciatore presso il re Carlo II d'Inghilterra, ritornato sul trono paterno nel 1660, dopo l'esperienza del Protettorato di Cromwell.

Alla morte di Filippo IV nel 1665, le ostilità fra Spagna e Francia riprendono con la guerra di Devoluzione, in occasione della quale i Ligne verranno una volta in più spogliati di numerosi beni familiari. Marianna d'Austria, reggente per il figlio Carlo II di Spagna, interverrà allora in favore del principe promuovendolo a Vicerè di Sicilia, succedendo al duca di Albuquerque.

L'entrata a Palermo, insieme alla moglie e ai figli, tra cui il primogenito Henri-Ernest marchese di Roubaix, ebbe luogo il 21 dicembre 1670 con una cerimonia eternata in un  dipinto del Salone degli Ambasciatori del castello di Beloeil, del messinese Filippo Giannetto (1671-72) e ricordata dal Di Blasi nella sua Storia del Regno di Sicilia.

La viceregina organizza la propria corte palermitana sulla scorta della rigida etichetta spagnola e prende parte alla fervida vita religiosa dell'isola, ripartendo la propria devozione tra le sante Rosalia e Agata e la Madonna della Lettera. In particolare, la devozione nei confronti di S. Rosalia accompagnerà la coppia  anche al ritorno a Beloeil, dove porteranno con sè un reliquiario della Santuzza da offrire alla chiesa di Saint-Pierre, di loro giuspatronato.

Gli anni del viceregno Ligne sono caratterizzati da scottanti problemi quali la penuria granaria, la presenza di navi corsare nelle acque siciliane e le rivolte esplose nelle università di Messina e Trapani, emergenze cui il principe risponde dosando prontezza militare e diplomatica accortezza.

Nell'aprile 1674 Ligne viene nominato governatore del Milanese, destinazione per la quale lascia la Sicilia nel giugno seguente. Nonostante fosse alle prese con un nuovo incarico, il principe belga mostra di continuare a tenere a cuore le sorti dell'isola, tenendosi costantemente informato sulle vicende della riottosa Messina, Comune che insorge nel 1674 contro la Spagna forte dell'appoggio della marina di Luigi XIV.

Ultima fase della sua carriera politica è l'ammissione a presiedere al Consiglio di Stato a Madrid, cui prenderà parte dal gennaio 1679 sino alla sua morte, avvenuta in circostanze misteriose nel dicembre dello stesso anno.

Il viceregno Ligne viene ricordato come un raro momento di buon governo, in cui egli seppe far fronte alle varie e complesse emergenze che quegli anni portarono con sè.

Della sua presenza rimangono segni evidenti, tra i tanti, nella toponomastica e nelle architetture militari isolane: il principe di Ligne è infatti il Ligny cui si deve la famosa torre di avvistamento trapanese, nonchè il ristoratore della Comune di Siracusa, il cui stemma in pietra campeggia ancora sulle mura del molo di Ortigia.

Con il Ligne si diffondono nei territori valloni il culto di santa Rosalia, di cui reca con sè un reliquario contenente un frammento di ulna, nonchè il gusto per le arti decorative siciliane, significativa presenza a tutta' oggi nelle collezioni del fastoso castello avito a Beloeil.

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