Consulta l'archivio biografico
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Nato a Palermo nel 1848.
Orfano di Salvatore, computista di Casa Reale e amministratore della Commenda di Monreale, che fu avvelenato per ragioni politiche insieme al barone Riso. Ricoverato nel Collegio Ventimiliano, quando ne uscì trovò lavoro presso la bottega di un artigiano.
Ben presto aprì un suo studio da solo, incoraggiato da Girolamo Ardizzone, il fondatore del "Giornale di Sicilia".
Scolpì Crocifissi che riproducevano le fattezze del Frate Umile da Petraia e realizzò statue di Madonne e di Santi per varie chiese del territorio palermitano.
Sono di sua mano le figure allegoriche femminili del palco reale del teatro Massimo, ma le sue opere non sono firmate.
Si sa che morì vecchio a Palermo.