Consulta l'archivio biografico
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Nato a Palermo il 2 maggio 1660 e morto a Napoli il 24 ottobre 1725.
Lasciò la Sicilia nel 1672 insieme alle sorelle Anna Maria e Melchiorra. Il 12 aprile 1678 sposò Antonia Anzalone dalla quale ebbe dieci figli.
Nel gennaio del 1679 fu invitato a scrivere un oratorio per l'Arciconfraternita del SS. Crocifisso e, un mese dopo, la sua prima opera "Gli equivoci nel sembiante" fu eseguita al Teatro Capranica con enorme successo, e poi rappresentata a Bologna, Napoli,Vienna e Ravenna. Maestro di cappella della Regina Cristina di Svezia, nel 1684 fu nominato maestro della Cappella reale a Napoli, dove rimase 18 anni.
Tra il 1684 e il 1702 scrisse 35 opere. Nel 1702 col figlio Domenico si recò a Firenze, dove ebbe la protezione del figlio del granduca di Toscana, Ferdinando III dei Medici; poco dopo si recò a Roma al servizio del cardinale Ottoboni.
Eletto membro dell'Accademia dell'Arcadia nel 1706, l'anno seguente è a Venezia e a Urbino. Ritorna a Roma nel 1708, ma, all'ingresso degli austriaci a Napoli, il vicerè cardinale Grimani lo reintegra nella carica di maestro della Real Cappella. Torna a Roma fra il 1717 e il 1718.
Scrisse una enorme la quantità di opere, ma morì in miseria a Napoli.
Fra le sue opere teatrali "Il Pompeo", "Il trionfo dell'onore", "Il Massimo Puppieno", "Pirro e Demetrio", "Mitridate Eupatore", "ltigrane", "La Griselda".
Compose serenate, oratori, messe, mottetti, madrigali, cantate, musica strumentale.
A lui è intitolata la sala concerti del Conservatorio di Musica "V. Bellini" di Palermo.