Consulta l'archivio biografico
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Nato il 19 gennaio 1940 e morto il 19 luglio 1992
Nacque in un edificio in via della Ventriera, vicino a piazza magione e, insieme a Giovanni Falcone, fu divenuto l'uomo simbolo della lotta alla mafia e alla criminalita'.
Nel 1980 entrò a far parte dell'Ufficio Istruzione diretto da Rocco Chinnici a fianco dell'amico Giovanni Falcone. Gli fu affidata l'inchiesta sul delitto del capitano dei carabinieri Emanuele Basile, ucciso la sera del 4 maggio 1980, mentre a Falcone veniva assegnata l'inchiesta Spatola.
Dopo la morte di Chinnici, il 29 luglio 1983, la direzione del pool antimafia venne assunta da Antonino Caponnetto e si trovò così a lavorare accanto ai magistrati migliori di cui disponesse in quel momento l'Ufficio: Giovanni Falcone, Leonardo Guarnotta, Giuseppe Di Lello. Insieme a Falcone trascorse l'estate del 1985 all'Asinara per stendere l'ordinanza di rinvio a giudizio dei tanti imputati per il maxi processo, che ebbe inizio a Palermo il 10 febbraio 1986.
Nello stesso anno lasciò Palermo perchè nominato procuratore capo nel Tribunale di Marsala, dove rimase fino al gennaio 1992, data in cui tornò a Palermo per ricoprire il posto di procuratore aggiunto.
Dopo la strage di Capaci, emersero ancora di più il suo alto senso dello Stato, l' impegno civile e professionale, il grande coraggio nel denunciare pubblicamente omissioni ed inerzie nella repressione del fenomeno mafioso e per questo divenne l'obiettivo più esposto del fronte antimafia.
Fu assassinato in via Mariano D'Amelio, mentre si recava a far visita alla madre, insieme ai cinque agenti di scorta, Eddy Walter Cosina, Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli e Claudio Traina.