Consulta l'archivio biografico
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Nato nel 1520 e morto verso il 1592
In alcuni codici fu chiamato Bonascontro, di lui parlano il Mazzucchelli nella "Vita italiana del Cinquecento" e il Crescimbeni nella "storia della volgar poesia" e "Commentari alla istoria della volgar poesia".
Essi attingono al Mongitore (Bibliotheca sicula) ed a G.B.Giraldi "Discorso di varie considerazioni di poesia". A lui dedicarono un sonetto Leonardo Orlandino e Filippo Paruta, che scrisse anche un epigramma per la sua morte.
Fu molto noto e apprezzato ai suoi tempi per l'ingegno brillante e acuto e per il carattere allegro e spensierato. Visse a Ferrara, alla corte di Ercole I d'Este e nella Comune emiliana; nel 1547 conseguì la laurea in utroque, cioè in diritto civile e canonico.
Tornato a Palermo, fu perseguitato e imprigionato dal Tribunale dell'Inquisizione forse per aver manifestato idee calviniste. Fece parte dell'Accademia degli Accesi, nelle Rime della quale pubblicò poesie amorose e burlesche, sonetti, ottave, stanze e canzoni, sia in siciliano che in italiano.