Consulta l'archivio biografico
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Nato nell'ottobre del 1753 e morto il 15 giugno 1809.
Fu un appassionato studioso della storia siciliana sempre impegnato nella ricerca di diplomi, documenti, codici in archivi e biblioteche setacciati nei suoi continui viaggi in Sicilia.
Fu regio storiografo e, dal 1789 fino alla morte, tenne la cattedra di diritto pubblico siciliano nell'Accademia degli Studi (dal 1805 rinominata Regia Università.
Imparò da autodidatta l'arabo e potè scoprire la falsità di un codice pseudo arabo, il cosiddetto Consiglio d'Egitto, che l'abate maltese Giuseppe Velia si vantava di aver scoperto (su tale impostura Leonardo Sciascia ha scritto un gustoso libro, dall'omonimo titolo.
Le sue opere principali sono: "Introduzione allo studio del diritto pubblico siciliano" del 1794; "Bibliotheca scriptorum qui res in Sicilia gestas sub Aragonum imperio retulere" del 1781-92, continuazione dell'opera di G.B.Caruso "Bibliotheca historica regni Siciliane"; "Considerazioni sopra lo storia di Sicilia dai temi normanni fino ai presenti" del 1805-16.
Numerose altre opere si conservano manoscritte presso la Biblioteca comunale di Palermo.