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Ragusa Moleti Girolamo
(Poeta, scrittore)

Nato il 14 gennaio 1851 e morto il 18 luglio 1917.

Figlio di Pellegrino Ragusa e di Rosalia Moleti, fu un intellettuale poliedrico e dai vasti interessi culturali: fu poeta, narratore, saggista, critico letterario, traduttore, studioso di tradizioni popolari.

Partecipò attivamente al dibattito culturale del suo tempo e, insieme ad Enrico Onufrio, fu sostenitore del rinnovamento letterario e contribuì allo svecchiamento della letteratura palermitana.

Fu soprannominato il ribelle dei ribelli. Collaborò al quotidiano "L'Ora", alla rivista "Flegrea", dove pubblicò celebri articoli sul poeta statunitense Walt Whitman; alla rivista quindicinale "Il Momento", fondata da P. Silvestri Marino e da Giuseppe Pipitone Federico che, tra il 1880 e il 1895, era l'organo più rappresentativo della cultura siciliana e di cui divenne vicedirettore nel 1884.

Si dedicò anche all'insegnamento e diresse la Scuola tecnica "Scinà Domenico" la sua ricca biblioteca personale alla Biblioteca comunale. Lasciò opere di narrativa, di poesia e saggi.

Per la narrativa si ricordano: "Mentre russava" (1878), "Aloe" (1879), "Il signor di Macqueda" (1881) "Miniature e filigrane" (1885), "Memorie e acqueforti" (1891), "Caleidoscopio" (1900).

Tra le opere di poesia: "Prime armi" (1878), "L'eterno romanzo" (1883), "Intermezzo barbaro" (1891).

Tra i saggi: "C. Baudelaire. Studio" (1878), "II realismo. Studio" (1878), "G. Pitrè e le tradizioni popolari" (1884), "Decadenti e simbolisti francesi" (1898), "Poesie dei popoli selvaggi o poco civili" (1891), "Torniamo a Dante" (1900), "G. Carducci" (1908).

Effettuò anche traduzioni, quali: "Sua eccellenza Gustavo Colline" (1879) di Henri Murger e "Poemetti in prosa" (1880) di Charles Baudelaire.

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