Consulta l'archivio biografico
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Nato a Palermo nel 1901 e morto a Palermo nel 1977.
Fin dalla prima infanzia fu privato dell'affetto dei genitori costretti ad emigrare all'estero, fu affidato alle cure di due zie che lo seguirono fino al conseguimento del diploma di insegnante elementare.
All'eta' di 19 anni pubblicò la sua prima e unica raccolta di liriche in lingua italiana (scriverà sempre in dialetto), intitolata "I canti dell'abbandono".
Il suo esordio nella poesia dialettale fu nel 1922 con la pubblicazione del poemetto "Sangu sicilianu", al quale seguirono "Amuri" del 1923 e "La Santuzza" nel 1927.
Ganci Battaglia ebbe notorietà anche come drammaturgo, "Acchianati che s'abballa" è una commedia del 1924, a cui ne seguiranno molte altre.
Nel 1927 fondò "La Trazzera", un periodico di poesia dialettale con la partecipazione di Ignazio Buttitta e di Vincenzo Aurelio Guarnaccia.
Dopo quell'esperienza egli fu nominato redattore capo del periodico dialettale "Pò t'ù cuntu" diretto dal poeta Giuseppe Denaro.
Nel 1940 pubblicò la raccolta di poesie "Sorgiva". Legò il suo nome al Comune di Gratteri, perchè in quella cittadina fu Maestro elementare e vi ebbe anche la carica di podestà.
Dopo la seconda guerra mondiale visse un periodo di lontananza dagli ambienti letterari, ai quali si ricollegò in seguito.
Nel 1958 pubblicò "Il volto della vita", "Mizzigghi e noliti" nel 1971, "Pupu di lignu" nel 1969.
Portò sulle scene con successo numerosi testi teatrali. Ricoprì per lunghi anni l'incarico di vice presidente del Centro di cultura siciliana "G. Pitrè".