Ombra Raccolta

Accade a Palermo (dal 27 Aprile 2024 al 27 Giugno 2024) Mappa
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“Ombra raccolta” prende spunto da un verso della poesia di Valerio Magrelli “C’è silenzio tra una pagina e l’altra” (Aequator lentis, in Ora serrata retinae, 1980), il quale ci aiuta a descrivere, raccontare il lavoro compiuto dalle due artiste in mostra. Per un verso, il richiamo all’ombra, e dunque ad una immagine altra di un corpo, (una visione) riprodotta, riportata su una superficie altra grazie ad una fonte di luce posizionata al suo opposto. Quindi un’idea di immagine che muta e si trasforma, modellata con il moto della luce come è l’atto creativo dell’artista. Per l’altro verso, la raccolta e l’allusione al gesto del prendere con le mani, ad un fare manuale delicato che fa pensare alla necessità di circondarsi di determinate strutture, o al desiderio di collezionare un insieme di elementi ponendoli vicini tra loro, talvolta sovrapposti, per instaurare nuove relazioni, sperimentare (tentando) nuove forme di dialogo. Un desiderio di collezione o raccolta che le due artiste esplorano sia per motivi di studio che per istinto o vocazione. In entrambi i lavori emerge un delicato studio delle forme nello spazio della rappresentazione, intime configurazioni da “osservare” in silenzio e lentamente, per recuperarne l’archetipo sapore. L'insieme dei lavori ci porta davanti ad un atlante di immagini, in cui perdersi e, forse, ritrovarsi, ciascuna portatrice di una storia a sé, di un’esperienza vissuta, spesso inattesa e per questo sorprendente e unica.

Idoli leggeri che si staccano dal fondo della somiglianza, le immagini sono, nell’opera di Alessandra Calò, un azzardo di relazione con un altro completamente inatteso, uno sguardo che si fa attraversare da bagliori e ombre per proiettare immagini leggere come fiabe.

La raccolta dell’ombra, come se l’ombra fosse una collezione possibile dei corpi perduti, è la logica che attraversa il lavoro di Rossella Palazzolo.

Entrambi i modi di procedere affrontano il tema dell’ombra che viene dall’opacità di un corpo vegetale, fragile o tagliente, concreto o desiderato, ma con percorsi simmetrici. Nel lavoro di Alessandra Calò l’ombra proiettata diventa bagliore che incontra la luce opaca di mani e gesti di cura, in quello di Rossella Palazzolo l’ombra raccolta acquista corpo e spazio.

Nel primo caso sono i corpi a parlare con la loro emanazione, nel secondo è l’emanazione di un corpo non più visibile a farsi nuovo corpo. Ancora una volta, forse, siamo in presenza dei miti fondanti dell’immagine, quello di Narciso e quello di Butade.

L’evento è patrocinato dal Comune di Palermo.

La mostra sarà visitabile dal martedì al sabato dalle ore 16:00 alle 19:30 e su prenotazione scrivendo a info@marthapalermo.it

Durata: 27 APRILE - 27 GIUGNO 2024

Ingresso: Gratuito

Alessandra Calò (Italia, 1977) artista e fotografa, sperimenta fin dall’inizio della sua carriera l’uso di nuovi linguaggi che le permettono di approfondire le tematiche legate alla memoria, all’identità e al linguaggio stesso della fotografia. La sua ricerca è caratterizzata dalla riappropriazione e reinterpretazione di materiali d’archivio attraverso antiche tecniche di stampa off-camera.

Rossella Palazzolo (Palermo, 1983) è una designer e artista palermitana. Come designer ha fondato il progetto Studio Kepha per cui realizza oggetti di interior design e alla cui base ha posto la ricerca di un equilibrio tra il calcestruzzo e le forme naturali da cui trae ispirazione. Come artista approfondisce tale ricerca, analizzando e utilizzando tecniche di trasferimento in cui condensa aspetti formali della pittura, della fotografia e della scultura.

Vito Chiaramonte (Castelvetrano, 1973) è Phd in Storia dell’arte, docente e coordinatore didattico. Curatore indipendente, ha pubblicato saggi dedicati alla pittura meridionale del cinque e seicento, e alla ricerca nell’ambito della tutela e della storia del restauro. I suoi campi di interesse spaziano dalla didattica dell’immagine all’iconologia, dalla scienza delle immagini alla psicoanalisi. Come curatore indaga la possibilità di incrociare la produzione contemporanea con i temi della memoria individuale e collettiva.

Martina Martire (Palermo, 1987) è dottoranda in Patrimonio Culturale presso l’Università degli Studi di Palermo. Co-fondatrice del progetto MARTHA - Music ART House Academy, si forma presso vari istituti museali e culturali partecipando a numerosi eventi espositivi e teatrali. Si dedica alla curatela di esposizioni d’arte contemporanea dal 2018 a oggi. Tra gli ambiti di studio esplora il settore degli archivi fotografici di Storia dell’Arte.

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