Cos'è
L’arte di Nancy Sofia non racconta: coinvolge; non spiega: evoca. La pittrice palermitana, che per anni ha lavorato nel complesso mondo del restauro antiquario ha deciso - con rigorosa lucidità - di trascendere dalla cronaca per concentrarsi sulla fitta rete di
relazioni intime e famigliari che ci accompagnano fin dalla nascita. Ogni suo quadro va perciò visto e osservato non tanto come ricordo personale e biografico dell’Artista, quanto come momento vissuto e fissato nella memoria, prescindendo dalle ragioni di tale permanenza. Scatta così un meccanismo efficace e di grande fascino che dona naturalezza ed empatia alla rappresentazione: istanti del vivere quotidiano, immagini che la maggioranza di noi custodisce con affetto nello scrigno del proprio passato.
Nancy Sofia costruisce ogni opera con un paziente lavoro di velatura e svelamento. L’ambientazione è simbolica, naturalistica ma senza punti di riferimento: un interno, un giardino, una spiaggia, la battigia. Basta questo minimo accenno perché inizi un dialogo, assolutamente coerente con la figura umana che sviluppa la profondità e costruisce lo spazio. L’Artista ha infatti frequentato con profitto l’antica Scuola Libera del Nudo che fu fondata nel 1780 ed ebbe come primo direttore il neoclassicista spagnolo Giuseppe Velasco. Il Corso - organico all’Accademia di Palermo - le ha permesso di padroneggiare la tecnica dello scorcio. Le sue figure pur plasmando la profondità con tagli arditi restano ben definite nei contorni: i corpi di Nancy Sofia divengono
sculture bidimensionali, tornite nei volumi e lavorate col chiaroscuro. La potente fisicità dei protagonisti si stempera allo sguardo quasi fosse nascosto da leggerissime cortine, candida organza o bisso ancestrale, che concretano il sedimentarsi del tempo trascorso. I volti perdono la propria fisionomia, le membra si cristallizzano in gesti ormai astratti: ciò che ha folgorato l’attenzione resta, mentre su tutto il resto calano le ombre di una metaforica sera. È così che il dipinto entra nell’emozione di chi lo guarda: stimola ricordi simili, desideri affini, comuni rimpianti. La nostalgia, o meglio, la consapevolezza del fluido susseguirsi delle età rappresenta l’incanto dell’arte di Nancy Sofia. Vi è la naturalezza del ripetersi - generazione dopo generazione - dell’infanzia e della maturità, dell’ardore e della riflessione. L’artista non giudica né esalta, non indulge sulla giovinezza né compiange il cammino verso la senilità. I protagonisti rimangono legati da affetti e vincoli, da simpatie e da slanci: non vi è solitudine ma un mosaico di adulti, di bimbi e di madri, di educatori e di famiglie. Ognuno cresce, trasmette il proprio sapere, i valori e la sensibilità: esorcizza così la morte, trasmettendo in chi adesso è più giovane un forte modello sociale. Nancy Sofia ci insegna ad essere parte di un progetto comune, assumendo ognuno la propria responsabilità, operosi e onesti, senza porsi al centro universi autoreferenziali. In questo caso l’arte contemporanea ci indica un valore positivo, rappresentando il lato migliore della propria identità culturale. Diviene così uno dei modelli significativi nell’attuale pluralismo di un’umanità fortemente globalizzata.
Massimiliano Reggiani