Descrizione
"Le finalità erano condivisibili, ma non si può che rilevare l’improvvisazione, il pressappochismo e l’arroganza con cui l’Amministrazione attiva ha portato con estremo ritardo in Consiglio un atto che si sarebbe dovuto approvare entro il 30 settembre. In nome di un obiettivo è stato aggirato lo statuto, il regolamento e il ruolo del Consiglio comunale, delegittimandolo. Così è stato impedito ai legittimi interlocutori, cioè ai consiglieri, di ricevere preventivamente le informazioni - relazione e parere del collegio dei revisori, di norma obbligatori - necessarie per l’esercizio del proprio mandato".
Lo dichiara Concetta Amella, consigliere e componente della III Commissione consiliare.