Bilancio Sociale 2022: Il mercato del lavoro

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5 - Il mercato del lavoro

Per l’analisi del mercato del lavoro vengono utilizzati i dati che l’Istat pubblica annualmente con riferimento ai grandi Comuni italiani.

1 - Gli occupati

A Palermo, nel 2022, gli occupati, pari a 178mila, sono diminuiti dell’1,0% rispetto al 2021, quando erano 180mila. Rispetto al 2019, ultimo anno prima della pandemia, il numero degli occupati del 2022 è più basso dell’1,7%.

Il tasso di occupazione, pari al rapporto fra gli occupati (15-64 anni) e la popolazione residente (15-64 anni), nel 2022 è risultato pari al 43,3%, in aumento di 0,8 punti percentuali rispetto al 2021 e di 2 punti percentuali rispetto al 2019. L’aumento del tasso di occupazione rispetto al 2019 è da attribuirsi, più che ad un aumento degli occupati (che anzi sono diminuiti di 3mila unità), ad una diminuzione della popolazione residente.

Nel confronto con le altre grandi città, si nota la netta contrapposizione fra le città del centro-nord, con tassi di occupazione che vanno dal 65,5% di Roma al 73,0% di Bologna, e le città del mezzogiorno, con tassi di occupazione che vanno dal 39,2% di Messina al 54,7% di Bari (Città, quest’ultima, che tende sempre più ad avvicinarsi ai valori delle Città del centro-nord).

Le tre grandi città siciliane sono, insieme a Napoli, agli ultimi posti della classifica: Palermo 43,3%, Catania 41,0% e Messina 39,2%.

graf6.1

Differenziando l’analisi per genere, emerge che gli occupati sono diminuiti sia nella componente maschile (da 106mila a 105mila) che nella componente femminile (da 74mila a 73mila). Rispetto al 2019 le donne occupate sono cresciute del 3%, mentre gli occupati di sesso maschile sono diminuiti del 4,8%.

Rimane molto elevato a Palermo il gap occupazionale delle donne rispetto agli uomini: nel 2022 il tasso di occupazione maschile è risultato pari al 52,5% (+1,0 punti percentuali rispetto al 2021), mentre quello femminile si è fermato al 34,6% (+0,7 punti percentuali rispetto al 2021), con una differenza di 17,9 punti percentuali.

Più in generale, si osserva che anche nell’analisi per genere permane la netta contrapposizione fra le città del centro-nord (con tassi di occupazione più alti) e quelle del mezzogiorno (con tassi di occupazione più bassi).

Si osserva inoltre che il gap occupazionale fra donne e uomini è più elevato nelle città del mezzogiorno.

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