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Bilancio Sociale 2021: Il turismo
- 1 - Il territorio
- 2 - La popolazione residente a Palermo al 31 dicembre 2021 (dati provvisori)
- 3 - Il movimento naturale e il movimento migratorio
- 4 - Gli stranieri
- 5 - Il mercato del lavoro
- 6 - L’inflazione
- 7 - Il turismo
7 - Il turismo
Uno degli effetti più immediati dell’emergenza sanitaria associata al Covid-19 è stato il repentino ridimensionamento e successivamente il blocco dei flussi turistici. I primi effetti sono emersi già nei primi mesi del 2020, con il diffondersi dell’epidemia in Cina e il conseguente blocco dei voli da e verso il paese asiatico. L’arrivo e la diffusione dell’epidemia in Italia e negli altri paesi europei hanno poi determinato la progressiva adozione di provvedimenti emergenziali che, fra le altre cose, hanno azzerato l’attività turistica.
Grafico 15: arrivi dei turisti italiani e stranieri nel 2019, nel 2020 e nel 2021 |
Qualche segnale di ripresa si è registrato nei mesi estivi del 2020, ma poi l’arrivo della seconda ondata del Covid-19, che ha duramente colpito anche le regioni meridionali, ha determinato un nuovo brusco calo dei flussi turistici, che è proseguito fino alla primavera del 2021. Nei mesi estivi del 2021 si è registrata una consistente ripresa dei flussi turistici, trainata dai turisti italiani. I turisti stranieri invece, sia pure in ripresa rispetto al 2020, sono rimasti ancora lontani dai numeri registrati nel 2019.
Nelle righe che seguono viene proposta un’analisi del turismo a Palermo aggiornata al 2021, sulla base dei dati provvisori forniti dalla Regione Siciliana.
Nei primi sei mesi del 2021 a Palermo si sono registrati 92840 arrivi e 239256 presenze turistiche, valori leggermente più alti (rispettivamente +8,0% e +13,8%) rispetto a quelli registrati nel primo semestre 2020, ma decisamente più bassi rispetto a quelli registrati due anni prima: rispetto al primo semestre del 2019 gli arrivi sono diminuiti del 73,8% e le presenze del 68,9%.
Nel secondo semestre si è registrata una forte ripresa dei flussi turistici, con 314734 arrivi e 743909 presenze, valori in sensibile rialzo rispetto al 2020 (rispettivamente +78,3% e +69,3%) e meno distanti dai valori del 2019 (-16,5% e -11,1%).
Complessivamente il 2021 ha chiuso con 407574 arrivi e 983165 presenze, con un incremento di oltre il 50% rispetto al 2020 (+55,3% per gli arrivi e +51,3% per le presenze) e con una diminuzione di circa il 40% rispetto al 2019 (-44,3% per gli arrivi e -38,8% per le presenze).
Grafico 16: presenze dei turisti italiani e stranieri nel 2019, nel 2020 e nel 2021 |
Passando all’analisi dei flussi turistici mese per mese, si rileva rispetto al 2020 una consistente diminuzione nei primi due mesi dell’anno sia degli arrivi (-79,1% a gennaio e -68,4% a febbraio) che delle presenze (-68,8% a gennaio e -60,5% a febbraio), e un forte aumento nei mesi successivi.
Si ricorda che il 2020 era iniziato con segnali positivi, con gennaio in crescita rispetto allo stesso mese del 2019, e che – con l’esplodere dell’emergenza sanitaria e le stringenti misure adottate durante il lockdown – nei mesi successivi i flussi turistici si sono quasi azzerati.
Rimangono invece elevatissime le perdite rispetto al 2019, soprattutto nel primo semestre. Il mese che ha fatto registrare le diminuzioni maggiori rispetto a due anni prima è stato aprile, con una riduzione dell’87,4% degli arrivi e dell’83,2% delle presenze, mentre il mese che ha fatto registrare le diminuzioni minori è stato agosto, con una riduzione di appena il 4,2% degli arrivi e addirittura un aumento dell’1,9% delle presenze.
Il crollo dei flussi turistici rispetto al 2019 è stato determinato soprattutto dalla componente internazionale. Nei primi sei mesi del 2021 gli arrivi di turisti stranieri sono diminuiti del 92,3% e le presenze dell’86,1%, mentre la componente interna è diminuita rispettivamente del 56,5% e del 50,1%.
Nel secondo semestre i turisti stranieri hanno ridotto le perdite rispetto al 2019, ma sono pur sempre diminuiti del 40,9% in termini di arrivi e del 36,6% in termini di presenze, mentre i turisti italiani hanno superato i numeri del 2019, con un incremento dell’11,2% in termini di arrivi e del 22,6% in termini di presenze.