Bilancio Sociale 2017: La tutela dei minori

torna indietro SEZ. 2-B - L'AZIONE SOCIALE

Considerare il miglioramento della qualità della vita dei cittadini e delle cittadine di Palermo, da attuarsi attraverso una presa in carico complessiva delle persone e dei nuclei familiari in condizioni di svantaggio socio-economico, è il piano di lavoro su cui si cimenta l’Amministrazione comunale.

Obiettivo 3 - La tutela dei minori

3 - Mediazioni e giustizia riparativa

Le competenze e le funzioni dell’U.O. Mediazioni e Giustizia Riparativa sono contenute in parte negli atti approvati e sottoscritti da questa Amministrazione Comunale e dalle Autorità della Giustizia Minorile di Palermo (Tribunale Per i Minorenni di Palermo, Procura della Repubblica per i Minorenni, Centro per la Giustizia Minorile per la Sicilia):

  • Protocollo d’intesa “L’organizzazione e il funzionamento dell’Ufficio di Mediazione Penale in ambito Minorile della città di Palermo” approvato e sottoscritto il 20.12.04, con Delibera Giunta Comunale n. 592 del 13.12.2004 ed attualmente vigente;
  • “Linee Giuda per la sperimentazione della Mediazione Penale Minorile” approvate e sottoscritte il 24.05.05 (di cui si allega copia).

Nello specifico, i compiti nel tempo si sono ampliati:

  • Mediazione Penale Minorile
  • Mediazione Sociale e Comunitaria
  • Mediazione Scolastica
  • Mediazione Penale Adulti

Relativamente all’ambito penale minorile i compiti sono:

  1. Garantire l’attività di mediazione con le parti, di supervisione ai mediatori, di monitoraggio e di verifica dell’attività di mediazione;
  2. Realizzare gli accordi presi con le parti congiuntamente con i servizi minorili dell’amministrazione della giustizia, ai servizi invianti e al servizio sociale del comune di Palermo;
  3. Produrre e stilare il materiale illustrative ed informativo e per la pubblicizzazione del servizio;
  4. Costruire e mantenere una rete di legami operativi relativi all’attività diretta dell’Ufficio con le Istituzioni e la agenzie del territorio;
  5. Programmare e realizzare iniziative volte a sensibilizzare il territorio alla cultura della mediazione;
  6. Promuovere, attuare e sostenere le attività di integrazione e confronto con gli enti, i servizi e le agenzie del territorio;
  7. Gestire il sistema informativo.

La competenza territoriale dell’Ufficio comprende il distretto della Corte d’Appello del Tribunale per i Minorenni, nello specifico: le Province di Palermo, Trapani ed Agrigento.

Gli obiettivi principali, i cui destinatari sono i minorenni dell’area penale e relative famiglie, le vittime di reati commessi da minorenni e relative famiglie, le comunità scolastiche e la comunità locale, sono:

  • Offrire un Servizio pubblico di Mediazione e gestione alternativa dei conflittitra le parti, coinvolte nel conflitto/reato, spazi di ascolto liberi, volontari, confidenziali, riservati, imparziali e gratuiti , dove riscostruire ed affrontare in modo positivo gli effetti negativi dell’evento, attraverso il riconoscimento soggettivo della vittima e l’ autoresponsabilizzazione del reo, con la possibilità di riparare il danno causato dal crimine, sia verso la parte offesa sia verso la comunità locale;
  • Promuovere percorsi finalizzati alla gestione alternativa dei conflitti per il rinsaldamento del patto di cittadinanza;
  • Persegue l’obiettivo della riparazione dell’offesa e della auto responsabilizzazione del reo, e lo scopo di dare voce alle vittima di reati, di contenere l’allarme sociale.

Nel tempo si sono anche definite, tramite il lavoro interistituzionale del Tavolo Tecnico composto dai rappresentanti degli enti firmatari del Protocollo (Presidente del tribunale per i Minorenni, Sostituti procuratori incaricati, Direttore del CGM, Direttore U.S.S.M,Responsabile U.O, rappresentanti dei mediatori) altre competenze dell’Ufficio inerenti l’attività di Giustizia Riparativa, Mediazione Scolastica (mediazione tra pari), Mediazione Sociale e Mediazione Comunitaria, Mediazione Penale in ambito Adulti.

 

Mediazione Sociale e Comunitaria

  • permette e facilita la gestione di conflitti in contesti d’interazione sociale attraverso un insieme di teorie e tecniche ispirati alla cultura della mediazione nonché al paradigma della Restorative Justice.
  • è un percorso che consente, in un clima di ascolto e rispetto dei diversi punti di vista e al di là dei reciproci pregiudizi, il riconoscimento tra le parti in direzione di una ricomposizione del legame sociale e comunitario, spezzato dall’evento che ha generato il conflitto stesso. Si fa carico, inoltre, di nuovi contesti di supporto per agevolare processi di risoluzione congiunta dei conflitti, recuperando forme di relazione autentica in cui i rapporti risultino rinnovati e “ri-umanizzati”
  • agisce come strumento di coesione sociale e rafforzamento di legami comunitari, privilegiando l’intervento nei territori dove il conflitto si manifesta.
  • crea spazi e tempi di confronto, dialogo e scambio tra soggetti in conflitto o potenziali controparti di dissensi che rischiano di sfociare ed amplificarsi in situazioni di più grave conflitto sociale.
  • interviene per favorire dinamiche di responsabilizzazione e processi di partecipazione sociale attiva facilitando la comunicazione tra soggetti e/o gruppi formali e informali, restituendo centralità e protagonismo alle persone.
  • si configura quale spazio pubblico per moltiplicare le occasioni di condivisione di linguaggi, valori e significati che contribuiscano a promuovere il senso d’appartenenza ad una comunità solidale, aperta e conviviale. Pertanto agisce anche in funzione di un contenimento dell’allarme sociale, incrementando il senso di sicurezza individuale e collettivo, considerata anche l’attuale fase di profonda trasformazione urbana.

 Attualmente l’U.O. è impegnata in due differenti percorsi di mediazione comunitaria, presso il quartiere “Danisinni”  ed il quartiere “Albergheria” 

 

Mediazione Scolastica

L’Amministrazione da anni realizza nelle scuole programmi di mediazione scolastica con l’obiettivo di promuovere, far conoscere e fornire strumenti di gestione alternativa di conflitti, al fine di prevenire forme di prevaricazione/violenza nell’ambito scolatico (dispersione scolastica, bullismo e cyberbullismo).

In tal senso la scuola rappresenta un luogo per lo sviluppo di programma di educazione alla cittadinanza, in cui la mediazione trova spazi di applicazione, quale strumento di risoluzione dei conflitti tra pari, tra alunni e docenti, tra docenti e famiglie.

L’intervento di mediazione scolastica si colloca tra gli interventi volti al trattamento e alla prevenzione del conflitto, ha la finalità di trasformare i conflitti in opportunità e di ricomporre legami sociali interrotti o indeboliti e completa il raggio di azione dell’Ufficio in quanto nei casi di conflitto in ambito scolastico, in cui dal fatto non scaturisce una denuncia all’autorità giudiziaria.

 Si interviene con le azioni inerenti la peer mediation (mediazione scolastica), mentre nei casi in cui il minore sia imputabile di reato l’intervento di Mediazione Penale è già previsto ed erogato dall’Amministrazione su segnalazione dell’Autorità giudiziaria. Si realizzano anche incontri si sensibilizzazione e formazione rivolti al corpo docente, alle famiglie sui temi del conflitto. 

 

Mediazione Penale Adulti

Relativamente a quest’area, sulla base dell’esperienza in ambito minorile ed a seguito della normativa  L.67/2014, che introduce l’istituto della sospensione della messa alla prova per gli Adulti, ricorrendo anche a percorsi di mediazione con la parte offesa, l’U.O. , dopo una prima fase di negoziazione interistituzionale con l’ex P.R.A.P. e successivamente con il Dipartimento della Giustizia Minorile e di Comunità –Ufficio di esecuzione penale esterna di Palermo – l'Assessorato  l’11/01/2017 ha stipulato un Protocollo d’intesa per la sperimentazione nell’ ambito penale adulti, già avviata da questa U.O.

A tal proposito, al fine di implementare anche la promozione di interventi per una “Comunità Riparatoria”, l’Amministrazione si avvale della collaborazione e della sinergia con il privato sociale, attraverso i protocolli d’intesa stipulati con il Centro Diaconale “La Noce” Istituto Valdese (11/01/2017) e con l’Associazione Sponde (9/12/205).

 

Mediazione familiare

Da agosto 2016 le competenze si realizzano attraverso i seguenti obiettivi:

  • Favorire la riorganizzazione familiare per il mantenimento della funzione genitoriale al di là del conflitto coniugale.
  • Sostenere la genitorialità condivisa e responsabile per la prevenire situazioni di disagio minorile
  • Promuovere la ricerca degli accordi e favorire la negoziazione ragionata
  • Rendere possibile la protezione dei legami al di là del conflitto.
  • Dare maggiori informazioni e/o chiarimenti ai figli e chiarificare i malintesi rispetto alla separazione di mamma e papà
  • Riconoscere i propri sentimenti
  • Offrire ai figli un contesto sufficientemente neutro e accogliente, dove poter esprimere i sentimenti complessi rispetto all’evento critico separativo della coppia genitoriale;
  • Favorire una migliore comunicazione tra i figli e i genitori divisi
  • Offrire un’occasione di condivisione di questa esperienza con chi si trova a vivere la stessa situazione

Nelle tabelle di seguito riportate sono elencati i dati quantitativi utili per il Bilancio Sociale del 2017:

  • n. soggetti assistiti:  864
  • n. colloqui individuali: 95 
  • n. percorsi di mediazione effettuati: 27
  • n. relazioni prodotte: 160
  • n. casi esaminati: 27
  • n. casi conclusi: 18
  • n. contatti con enti istituzionali: 146
  • n. partecipazione ad incontri di rete: 119
  • n. incontri di sensibilizzazione programmati: 73
  • n. incontri si sensibilizzazione effettuati: 67
  • n. relazioni a seminari e convegni presentate: 6
  • n. interventi di Mediazione Scolastica: 50

 

  • n. casi di mediazione familiare in carico: 12
  • n. casi di mediazione familiare conclusi:  3
  • n. colloqui individuali informativi: 7
  • n. colloqui individuali: 23
  • n. Incontri di mediazione rese: 57

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