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Periodo di riferimento 2019
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Capitolo 5 - Economia

Il reddito

Il reddito imponibile ai fini delle addizionali all’IRPEF a Palermo è aumentato, dal 2017 al 2018, del 2%, mentre il numero di contribuenti è aumentato dello 0,7%.

Conseguentemente, il reddito medio per contribuente è cresciuto dell’1,2% (è passato da € 26.454,98 a € 26.785,49).

Più basso (ma in aumento rispetto al 2017) il reddito medio se calcolato sul numero di residenti, pari a € 9.724,20 (+2,7%).

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Grafico 5.1: Reddito imponibile ai fini delle addizionali all’IRPEF per contribuente – confronto con le grandi città italiane

Nel confronto con le altre grandi città italiane, Palermo è fortemente penalizzata: in base al reddito medio per contribuente precede soltanto Catania (cfr. graf. 5.1).

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Grafico 5.2: Reddito imponibile ai fini delle addizionali all’IRPEF per residente – confronto con le grandi città italiane

Ben più ampie le differenze in base al reddito medio per residente, con le città del sud fortemente penalizzate rispetto alle città del centro-nord (cfr. graf. 5.2).

In base a questo indicatore, la città di Palermo precede soltanto Catania e Napoli; le tre città sono comunque le sole con valori inferiori ai 10.000 Euro.

Il mercato del lavoro

A Palermo, nel 2019, gli occupati, pari a 184 mila, sono diminuiti dello 0,5% rispetto al 2018, quando erano 185 mila.

Rispetto al 2009, quando vi erano 214 mila occupati, si registra invece un calo del 14%, pari a 30 mila occupati in meno.

Il tasso di occupazione, pari al rapporto fra gli occupati (15-64 anni) e la popolazione residente (15-64 anni), nel 2019 è risultato pari al 41,2%, in aumento di 0,2 punti percentuali rispetto al 2018, ma in diminuzione di ben 6,1 punti percentuali rispetto al 2009.

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Grafico 5.3: Tasso di occupazione (15-64 anni) per grande comune anni 2009-2019

Nei dieci anni in esame, il tasso di occupazione, partito dal 47,3% del 2009, ha fatto registrare una sensibile diminuzione fino al 2013, quando ha raggiunto il 40,2%. Negli anni successivi il tasso di occupazione sembra essersi stabilizzato fra il 40e il 41%.

Nel confronto con le altre grandi Città, si nota la netta contrapposizione fra le città del centro-nord, con tassi di occupazione che vanno dal 63,9% di Genova al 74,8% di Bologna, e le città del mezzogiorno, con tassi di occupazione che vanno dal 34,7% di Messina al 53,2% di Bari (Città, quest’ultima, che tende sempre più ad avvicinarsi ai valori delle Città del Centro-Nord).

Le tre grandi Città siciliane sono, insieme a Napoli, agli ultimi posti della classifica: Catania 42,5%, Palermo 41,2%, e Messina 34,7%.

A livello nazionale, il tasso di occupazione nel 2019 è risultato pari al 59%, in Sicilia al 41,1% e in provincia di Palermo al 39,6%.

A fronte della leggera diminuzione del numero degli occupati, nel 2019 a Palermo i disoccupati sono aumentati, passando da 39 mila nel 2018 a 40 mila nel 2019, con un incremento dell’1,6%.

Rispetto al 2009, quando i disoccupati erano 37 mila, si registra invece un incremento del 5,9%.

Il tasso di disoccupazione, pari al rapporto fra i disoccupati (15-64 anni) e la somma di occupati e disoccupati (15-64 anni), nel 2019 è risultato pari al 17,7%, in aumento di 0,3 punti percentuali rispetto al 2018, e di ben 2,8 punti percentuali rispetto al 2009.

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Grafico 5.4: Tasso di disoccupazione per grande comune anni 2009-2019

Nei dieci anni in esame, il tasso di disoccupazione, partito dal 14,9% del 2009, è inizialmente diminuito, fino a toccare il 14,1% nel 2011; negli anni successivi ha invece fatto registrare valori di anno in anno sempre più elevati, fino a raggiungere il 21,9% nel 2016, valore più elevato di tutto il decennio, per poi ripiegare al 18,1% nel 2017 e al 17,4% nel 2018.

Nel confronto con le altre grandi Città, si nota anche in questo caso una contrapposizione fra le città del centro-nord, con tassi di disoccupazione che vanno dal 3,3% di Bologna al 10,3% di Genova, e le città del mezzogiorno, con tassi di disoccupazione che vanno dal 17,7% di Palermo al 39,4% di Messina. Fa eccezione Bari, che con il 10,2% presenta un tasso di disoccupazione inferiore a quello di Genova.

Il tasso di disoccupazione di Palermo è, fra tutte le grandi città, il quarto valore più elevato, dopo Messina, Napoli e Catania, anche se i tassi di queste ultime Città sono sensibilmente più elevati rispetto a Palermo: Messina 39,4%, Napoli 29,9% e Catania 23,9%.

A livello nazionale, il tasso di disoccupazione nel 2019 è risultato pari al 10%, in Sicilia al 20% e in provincia di Palermo al 19,1%.

La popolazione inattiva (tecnicamente “non forze di lavoro”) a Palermo, nel 2019, è diminuita del 2,2%, passando da 218 mila a 213 mila.

Rispetto al 2009, quando ammontava a 198 mila unità, si registra invece un incremento del 7,6%.

Il tasso di inattività, pari al rapporto fra la popolazione non appartenente alle forze di lavoro (15-64 anni) e la popolazione residente (15-64 anni), nel 2019 è risultato pari al 49,6%, in diminuzione di 0,4 punti percentuali rispetto al 2018, e in aumento di 5,2 punti percentuali rispetto al 2009.

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Grafico 5.5: Tasso di inattività (15-64 anni) per grande comune anni 2009-2019

Nei dieci anni in esame, il tasso di inattività ha fatto registrare nei primi tre anni una repentina crescita, dal 44,4% del 2009 al 50,8% del 2011. Negli anni successivi il tasso di inattività si è stabilizzato intorno a valori fra il 48 e il 50%.

Nel confronto con le altre grandi Città, si nota ancora una volta la netta contrapposizione fra le città del centro-nord, con tassi di inattività che vanno dal 22,4 % di Firenze al 28,9% di Venezia, e le città del mezzogiorno, con tassi di inattività che vanno dal 40,5% di Bari al 49,6% di Palermo. Anche nel 2019 il tasso di inattività registrato a Palermo è il valore più elevato fra  tutte le grandi città.

A livello nazionale, il tasso di inattività nel 2019 è risultato pari al 34,3%, in Sicilia al 48,4% e in provincia di Palermo al 50,8%.

L’indice dei prezzi al consumo

A Palermo l’indice tendenziale dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale (NIC) ha chiuso il 2019 in territorio positivo: a dicembre si è registrata una variazione pari a +0,5% (stesso valore rilevato a livello nazionale.

In media d’anno, l’inflazione a Palermo, dopo due anni negativi (-0,1% nel 2015 e -0,2% nel 2016), nel 2017 era tornata in territorio positivo, +1,3%. Anche nel 2018 il dato era in territorio positivo, anche se in diminuzione: +0,9%. Nel 2019 è proseguita la tendenza al ribasso, con un valore in media d’anno che si è attestato allo 0,6% (stesso valore a livello nazionale).

Negli ultimi 24 mesi, a Palermo il tasso d’inflazione, pari a +0,8% a dicembre 2017, a partire dal mese successivo ha fatto registrare una inversione di tendenza, che ha riportato l’indice a +0,1% ad aprile 2018. A maggio 2018 si è registrata una nuova inversione di tendenza, che ha fatto risalire l’indice fino a +1,7% a novembre 2018. A partire da dicembre 2018 l’indice ha ripiegato verso valori più bassi, fino allo 0,0% toccato a luglio, settembre ed ottobre 2019. Negli ultimi due mesi del 2019 l’indice è rimbalzato fino a raggiungere lo 0,5% a dicembre.

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Grafico 5.6: Indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale. Tassi congiunturali e tendenziali Palermo – Italia gennaio 2018 – dicembre 2019

L’analisi dell’indice dei prezzi al consumo per divisione di spesa, in base alle variazioni registrate in media d’anno nel 2019, evidenzia dinamiche diversificate dei prezzi nei dodici raggruppamenti di prodotto presi in considerazione dall’Istat.

Come è possibile rilevare dal grafico 5.7, a Palermo nel 2019 i prezzi in media d’anno sono diminuiti in cinque divisioni di spesa: Comunicazioni (-7,1%), Istruzione (-0,3%), Servizi ricettivi e di ristorazione (-0,2%), Mobili, articoli e servizi per la casa (-0,2%) e Abbigliamento e calzature (-0,1%). In una divisione di spesa (Servizi sanitari e spese per la salute) i prezzi, in media d’anno, non sono variati. Nelle rimanenti sei divisioni di spesa i prezzi, in media d’anno, sono invece aumentati, da un minimo dello 0,6% di Prodotti alimentari e bevande analcoliche e Ricreazione, spettacoli e cultura, ad un massimo del 2,6% di Bevande alcoliche e tabacchi.

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Grafico 5.7: Variazioni in media d’anno 2019 su 2018 per divisione di spesa

Il grafico 5.8 riporta l’andamento degli indici tendenziali per tipologia di prodotto: indice relativo ai beni, indice relativo ai servizi e inflazione di fondo (o core inflation), ovvero indice dei prezzi al netto delle variazioni dei prodotti alimentari freschi e dei beni energetici.

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Grafico 5.8: Tassi tendenziali per tipologia di prodotto gennaio 2018 - dicembre 2019

Il grafico 5.9 riporta l’andamento degli indici tendenziali per frequenza di acquisto:

- Prodotti ad alta frequenza di acquisto: generi alimentari, bevande alcoliche e analcoliche, tabacchi, spese per l’affitto, beni non durevoli per la casa, servizi per la pulizia e la manutenzione della casa, carburanti, trasporti urbani, giornali e periodici, servizi di ristorazione, spese di assistenza

- Prodotti a media frequenza di acquisto: spese di abbigliamento, tariffe elettriche, tariffe relative all’acqua potabile e allo smaltimento dei rifiuti, medicinali, servizi medici e dentistici, trasporti stradali, ferroviari, marittimi e aerei, servizi postali e telefonici, servizi ricreativi e culturali, pacchetti vacanze, libri, alberghi e altri servizi di alloggio

- Prodotti ad alta frequenza di acquisto: elettrodomestici, servizi ospedalieri, acquisto dei mezzi di trasporto, servizi di trasloco, apparecchi audiovisivi, fotografici e informatici, articoli sportivi.

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Grafico 5.9: Tassi tendenziali per frequenza di acquisto gennaio 2018 - dicembre 2019

Nel grafico 5.10 sono riportati i tassi di variazione tendenziale dei prezzi al consumo registrati nelle città capoluogo di regione[1] a dicembre 2018.

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Grafico 5.10: Tassi tendenziali dicembre 2018 nelle 20 città capoluogo di regione

Le banche

Al 31 dicembre 2019 risultano operanti a Palermo 157 sportelli bancari, con una diminuzione di 13 sportelli rispetto al 2018. Estendendo l’analisi al decennio 2009-2019, il numero di sportelli, pari a 244 nel 2009, fa registrare un trend crescente, fino a raggiungere – come già detto – il numero di 157 nel 2019 (-35,7% rispetto al 2009).

I depositi bancari nel 2019 ammontano complessivamente a 8.015 milioni di Euro (+8,4% rispetto al 2018), pari a 12,2 mila Euro per abitante, mentre gli impieghi ammontano a 6.554 milioni di Euro (-3,0% rispetto al 2018), pari a 10 mila Euro per abitante.

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Grafico 5.11: Sportelli bancari, depositi e impieghi dal 2009 al 2019

Le compravendite immobiliari

Nel 2019 si sono registrate a Palermo 5.695 compravendite di immobili residenziali, valore in aumento di 169 unità (+3,1%) rispetto al 2018.

Il risultato del 2019 conferma la ripresa del mercato immobiliare residenziale cittadino, che - dopo anni di continue diminuzioni – a partire dal 2014 ha fatto registrare un’inversione di tendenza.

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Grafico 5.12: Compravendite di immobili residenziali a Palermo dal 2009 al 2019

Nel confronto con i volumi di compravendita registrati nel 2009, il mercato immobiliare residenziale risulta in crescita del 7,6%. Nei dieci anni in esame il numero più elevato di compravendite si è registrato proprio nel 2019, mentre il numero più basso nel 2013 (3.736 compravendite). Il dato del 2017 ha riportato il numero di compravendite sopra quota 5 mila, valore che non veniva superato dal 2012.


[1] Per la Calabria, viene riportato il dato di Reggio Calabria

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