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Periodo di riferimento 2018
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Capitolo 5 - Economia

Il reddito

Il reddito imponibile ai fini delle addizionali all’IRPEF a Palermo è aumentato, dal 2017 al 2018, del 2%, mentre il numero di contribuenti è aumentato dello 0,7%.

Conseguentemente, il reddito medio per contribuente è cresciuto dell’1,2% (è passato da € 26.454,98 a € 26.785,49).

Più basso (ma in aumento rispetto al 2017) il reddito medio se calcolato sul numero di residenti, pari a € 9.724,20 (+2,7%).

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Grafico 5.1: Reddito imponibile ai fini delle addizionali all’IRPEF per contribuente – confronto con le grandi città italiane

Nel confronto con le altre grandi città italiane, Palermo è fortemente penalizzata: in base al reddito medio per contribuente precede soltanto Catania (cfr. graf. 5.1).

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Grafico 5.2: Reddito imponibile ai fini delle addizionali all’IRPEF per residente – confronto con le grandi città italiane

Ben più ampie le differenze in base al reddito medio per residente, con le città del sud fortemente penalizzate rispetto alle città del centro-nord (cfr. graf. 5.2).

In base a questo indicatore, la città di Palermo precede soltanto Catania e Napoli; le tre città sono comunque le sole con valori inferiori ai 10.000 Euro.

Il mercato del lavoro

A Palermo, nel 2018, gli occupati, pari a 185 mila, sono aumentati dello 0,5% rispetto al 2017, quando erano 184 mila.

Rispetto al 2008, quando vi erano 209 mila occupati, si registra invece un calo dell’11,6%, pari a 24 mila occupati in meno.

Il tasso di occupazione, pari al rapporto fra gli occupati (15-64 anni) e la popolazione residente (15-64 anni), nel 2018 è risultato pari al 41%, in aumento di 0,3 punti percentuali rispetto al 2017, ma in diminuzione di ben 5,1 punti percentuali rispetto al 2008.

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Grafico 5.3: Tasso di occupazione (15-64 anni) per grande comune anni 2008-2018

Nei dieci anni in esame, il tasso di occupazione è cresciuto fino al 2009, quando ha raggiunto il 47,3%, e poi ha invertito il trend ed è sceso fino al 40,1% nel 2016, valore più basso dell’intero decennio. Dal 2013 il tasso di occupazione sembra essersi stabilizzato poco sopra il 40%.

Nel confronto con le altre grandi Città, si nota la netta contrapposizione fra le città del centro-nord, con tassi di occupazione che vanno dal 65,8% di Verona al 74,2% di Bologna, e le città del mezzogiorno, con tassi di occupazione che vanno dal 37,9% di Messina al 50% di Bari.

Le tre grandi città siciliane sono, insieme a Napoli, agli ultimi posti della classifica: Palermo 41%, Catania 40,2% e Messina 37,9%.

A livello nazionale, il tasso di occupazione nel 2018 è risultato pari al 58,5%, in Sicilia al 40,7% e in provincia di Palermo al 39,4%.

A fronte del leggero aumento del numero degli occupati, nel 2018 a Palermo i disoccupati sono diminuiti, passando da 41 mila nel 2017 a 39 mila nel 2018, con un decremento del 4,4%. Si è così tornati, dopo i valori particolarmente elevati registrati nel 2015 e nel 2016, allo stesso valore già registrato nel 2012.

Rispetto al 2008, quando i disoccupati erano 36 mila, si registra invece un incremento del 7,2%.

Il tasso di disoccupazione, pari al rapporto fra i disoccupati (15-64 anni) e la somma di occupati e disoccupati (15-64 anni), nel 2018 è risultato pari al 17,4%, in diminuzione di 0,7 punti percentuali rispetto al 2017, ma in aumento di 2,6 punti percentuali rispetto al 2008.

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Grafico 5.4: Tasso di disoccupazione per grande comune
anni 2008-2018

Nei dieci anni in esame, il tasso di disoccupazione, partito dal 14,8% del 2008, è inizialmente diminuito, fino a toccare il 14,1% nel 2011; negli anni successivi ha invece fatto registrare valori di anno in anno sempre più elevati, fino a raggiungere il 21,9% nel 2016, valore più elevato di tutto il decennio, per poi ripiegare al 18,1% nel 2017 e al 17,4% nel 2018.

Nel confronto con le altre grandi Città, si nota anche in questo caso una contrapposizione fra le città del centro-nord, con tassi di disoccupazione che vanno dal 5,4% di Bologna al 9,2% di Genova, e le città del mezzogiorno, con tassi di disoccupazione che vanno dal 10,3% di Bari al 34,3% di Messina.

Il tasso di disoccupazione di Palermo è, fra tutte le grandi città, il quarto valore più elevato, dopo Messina, Napoli e Catania, anche se i tassi di queste ultime Città sono sensibilmente più elevati rispetto a Palermo: Messina 34,3%, Napoli 29,7% e Catania 29%.

A livello nazionale, il tasso di disoccupazione nel 2018 è risultato pari al 10,6%, in Sicilia al 21,5% e in provincia di Palermo al 19,8%.

La popolazione inattiva (tecnicamente “non forze di lavoro”) a Palermo, nel 2018, è diminuita dell’1,3%, passando da 221 mila a 218 mila.

Rispetto al 2008, quando ammontava a 205 mila unità, si registra invece un incremento del 6,2%.

Il tasso di inattività, pari al rapporto fra la popolazione non appartenente alle forze di lavoro (15-64 anni) e la popolazione residente (15-64 anni), nel 2018 è risultato pari al 50%, in diminuzione di 0,1 punti percentuali rispetto al 2017, e in aumento di 4,2 punti percentuali rispetto al 2008.

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Grafico 5.5: Tasso di inattività (15-64 anni) per grande comune anni 2008-2018

Nei dieci anni in esame, il tasso di inattività ha fatto registrare nei primi tre anni valori intorno al 45%, mentre negli anni successivi è balzato intorno al 50%.

Nel confronto con le altre grandi Città, si nota ancora una volta la netta contrapposizione fra le città del centro-nord, con tassi di inattività che vanno dal 21,6 % di Bologna al 28% di Verona, e le città del mezzogiorno, con tassi di inattività che vanno dal 42,1% di Messina al 50% di Palermo. Anche nel 2018 il tasso di inattività registrato a Palermo è il valore più elevato fra  tutte le grandi città.

A livello nazionale, il tasso di inattività nel 2018 è risultato pari al 34,4%, in Sicilia al 48% e in provincia di Palermo al 50,7%.

L’indice dei prezzi al consumo

A Palermo l’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale (NIC) ha chiuso il 2018 con una variazione tendenziale a dicembre (rispetto, cioè, allo stesso mese dell’anno precedente) pari a +1,1% e una variazione congiunturale (rispetto, cioè al mese precedente) pari a -0,2%. Molto vicini i valori registrati a livello nazionale: la stessa variazione tendenziale (+1,1%) e una variazione tendenziale più alta di un solo decimale (-0,1%).

In media d’anno, l’inflazione a Palermo nel 2018 è risultata pari all’1,0%, in leggera diminuzione rispetto all’1,3% del 2017. A livello nazionale, invece, si è confermato lo stesso valore del 2017, +1,2%.

Osservando l’andamento mensile manifestato nel corso del 2017 e 2018 (cfr. graf. 5.6) si può notare come il tasso di variazione tendenziale dell’indice sia partito a gennaio 2017 da un livello pari a +1,2%, abbia raggiunto l’1,9% ad aprile e abbia nei mesi successivi intrapreso un trend decrescente che è proseguito fino ad aprile 2018 (+0,1%). Da maggio 2018 si è registrata un’inversione di tendenza che ha riportato l’indice a +1,7% a novembre 2018, per poi chiudere l’anno a +1,1%.

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Grafico 5.6: Indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale. Tassi congiunturali e tendenziali Palermo – Italia gennaio 2017 – dicembre 2018

L’analisi dell’indice dei prezzi al consumo per divisione di spesa, in base alle variazioni registrate in media d’anno nel 2018, evidenzia dinamiche diversificate dei prezzi nei dodici raggruppamenti di prodotto presi in considerazione dall’Istat.

Come è possibile rilevare dal grafico 5.7, a Palermo nel 2018 i prezzi in media d’anno sono diminuiti in quattro divisioni di spesa: Istruzione (-15,4%), Comunicazioni (-1,8%), Servizi sanitari e spese per la salute (-0,8%) e Abbigliamento e calzature (-0,2%). In una divisione di spesa (Mobili, articoli e servizi per la casa) i prezzi, in media d’anno, non sono variati. Nelle rimanenti sette divisioni di spesa i prezzi, in media d’anno, sono invece aumentati, da un minimo dello 0,1% di Ricreazione, spettacoli e cultura, ad un massimo del 3,2% di Trasporti.

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Grafico 5.7: Variazioni in media d’anno 2018 su 2017 per divisione di spesa

Il grafico 5.8 riporta l’andamento degli indici tendenziali per tipologia di prodotto: indice relativo ai beni, indice relativo ai servizi e inflazione di fondo (o core inflation), ovvero indice dei prezzi al netto delle variazioni dei prodotti alimentari freschi e dei beni energetici.

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Grafico 5.8: Tassi tendenziali per tipologia di prodotto
gennaio 2017 - dicembre 2018

Il grafico 5.9 riporta l’andamento degli indici tendenziali per frequenza di acquisto:

  • Prodotti ad alta frequenza di acquisto: generi alimentari, bevande alcoliche e analcoliche, tabacchi, spese per l’affitto, beni non durevoli per la casa, servizi per la pulizia e la manutenzione della casa, carburanti, trasporti urbani, giornali e periodici, servizi di ristorazione, spese di assistenza
  • Prodotti a media frequenza di acquisto: spese di abbigliamento, tariffe elettriche, tariffe relative all’acqua potabile e allo smaltimento dei rifiuti, medicinali, servizi medici e dentistici, trasporti stradali, ferroviari, marittimi e aerei, servizi postali e telefonici, servizi ricreativi e culturali, pacchetti vacanze, libri, alberghi e altri servizi di alloggio
  • Prodotti ad alta frequenza di acquisto: elettrodomestici, servizi ospedalieri, acquisto dei mezzi di trasporto, servizi di trasloco, apparecchi audiovisivi, fotografici e informatici, articoli sportivi

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Grafico 5.9: Tassi tendenziali per frequenza di acquisto
gennaio 2017 - dicembre 2018

Nel grafico 5.10 sono riportati i tassi di variazione tendenziale dei prezzi al consumo registrati nelle città capoluogo di regione[1] a dicembre 2018.

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Grafico 5.10: Tassi tendenziali dicembre 2018 nelle 20 città capoluogo di regione

Le banche

Al 31 dicembre 2018 risultano operanti a Palermo 170 sportelli bancari, con una diminuzione di 25 sportelli rispetto al 2017. Estendendo l’analisi al decennio 2008-2018, il numero di sportelli, pari a 242 nel 2008, dopo aver raggiunto il livello di 244 sportelli nel 2009 ha mostrato, a partire dal 2010, un trend decrescente. Negli anni successivi, infatti, il numero di sportelli è iniziato a diminuire, fino a raggiungere – come già detto – il numero di 170 nel 2018 (-29,8% rispetto al 2008).

I depositi bancari nel 2018 ammontano complessivamente a 7.394 milioni di Euro (-4,2% rispetto al 2017), pari a 11,1 mila Euro per abitante, mentre gli impieghi ammontano a 6.755 milioni di Euro (-8,4% rispetto al 2017), pari a 10,2 mila Euro per abitante.

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Grafico 5.11: Sportelli bancari, depositi e impieghi dal 2008 al 2018

Le compravendite immobiliari

Nel 2018 si sono registrate a Palermo 5.526 compravendite di immobili residenziali, valore in aumento di 416 unità (+8,1%) rispetto al 2017.

Il risultato del 2018 conferma la ripresa del mercato immobiliare residenziale cittadino, che - dopo anni di continue diminuzioni – a partire dal 2014 ha fatto registrare un’inversione di tendenza.

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Grafico 5.12: Compravendite di immobili residenziali a Palermo dal 2008 al 2018

Nel confronto con i volumi di compravendita registrati nel 2008, il mercato immobiliare residenziale risulta ancora leggermente ridimensionato, con una diminuzione del 4%. Nei dieci anni in esame il numero più elevato di compravendite si è registrato proprio nel 2008 (5.757 compravendite), mentre il numero più basso nel 2013 (3.736 compravendite). Il dato del 2017 ha riportato il numero di compravendite sopra quota 5 mila, valore che non veniva superato dal 2012.


[1] Per la Calabria, viene riportato il dato di Reggio Calabria

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