Il pirata

Accade a Palermo (dal 15 Ottobre 2021 al 20 Ottobre 2021) Mappa
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Torna in scena dopo più di sessant’anni al Teatro Massimo di Palermo “Il pirata”, melodramma in due atti di Vincenzo Bellini, con la regia del duo formato da Luigi Di Gangi e Ugo Giacomazzi e il Maestro Lanzillotta alla guida dell’Orchestra. Protagonisti Roberta Mantegna, Celso Albelo e Vittorio Prato.

Ritorna finalmente in scena al Teatro Massimo di Palermo venerdì 15 ottobre alle 20.00 e in replica il 17, il 19 e il 20 ottobre, “Il pirata”, il melodramma in due atti, di Vincenzo Bellini, su libretto di Felice Romani.  Il nuovo allestimento dell’opera conta sulla regia del collaudato duo formato da Luigi Di Gangi e Ugo Giacomazzi, registi siciliani che declinano con risonanze e scenari contemporanei le vicende del libretto.

Sul podio dell’Orchestra il Maestro Francesco Lanzillotta, che ritorna al Teatro Massimo dopo il Gala lirico diretto per lo streaming a marzo. Nel ruolo di Imogene, la donna contesa dai due protagonisti, canta il soprano palermitano Roberta Mantegna che proprio con questo personaggio si è imposta all’attenzione del pubblico nel 2018 alla Scala di Milano. Nel ruolo del ribelle pirata Gualtiero canta il tenore spagnolo Celso Albelo, che al Teatro Massimo ha già rivestito i panni di altri eroi romantici come Edgardo in Lucia di Lammermoor Arturo ne I puritani, mentre Ernestoduca di Caldora è il baritono Vittorio Prato. Completano il cast Motoharu Takei (Itulbo), Giovanni Battista Parodi (Goffredo), Natalia Gavrilan (Adele), mentre Giorgio Misseri (Gualtiero), Francesco Vultaggio (Ernesto) e Marta Torbidoni (Imogene) saranno i protagonisti del secondo cast nella recita del 19 ottobre. I costumi sono di Isabella Rizza, le luci di Luigi BiondiMaestro del Coro, Ciro Visco. Assistente alle scene Chiara Mirabellaassistente ai costumi Tatiana Lerario.

Composto nel 1827 da un Bellini appena ventiseienne, “Il pirata” fu accolto al suo debutto al Teatro alla Scala di Milano da un trionfo senza precedenti che decretò la definitiva affermazione del compositore. Ne rimane testimonianza nella commossa lettera del compositore alla famiglia. Con “Il pirata” Bellini crea per il tenore Rubini un nuovo tipo di vocalità romantica che si discosta dal modello rossiniano. Sempre con quest’opera Bellini inizia la collaborazione con il librettista Felice Romani, che poi firmerà tutti i suoi capolavori tranne l’ultimo.
 
La vicenda è ambientata in una Sicilia di fine Duecento dove il duca di Caldora, Ernesto, ha costretto col ricatto Imogene a diventare sua moglie, nonostante il suo amore per il nobile Gualtiero, partigiano di Manfredi e dei suoi eredi, mentre Ernesto si è schierato per Carlo d’Angiò. Gualtiero, esiliato, batte il mare tra Messina e Palermo alla testa di una banda di pirati per vendicare il torto subito e nella speranza di riconquistare la donna che ama. Ma una tempesta lo fa naufragare proprio vicino al castello del Duca. È proprio Imogene che accorre ad accogliere i naufraghi: Gualtiero la riconosce, la affronta, è sul punto di uccidere il figlio della coppia per vendicarsi, ma l’amore per l’amata ha la meglio e lo spinge al perdono. Gualtiero chiede solo un ultimo colloquio, durante il quale li sorprende Ernesto: nel duello che ne segue Gualtiero uccide Ernesto e viene poi condannato a morte dal Consiglio dei Cavalieri. L’epilogo tragico dell’opera vede Imogene disperata, perdere il senno in una toccante scena di follia.
 
Le tre cavatine del protagonista, il finale del primo atto e la scena di follia di Imogene sono tra i brani che maggiormente conquistarono successo all’opera, di cui si sentono echi non solo nel coetaneo Donizetti (l’ultimo atto di Lucia di Lammermoor, con la successione della scena di follia del soprano e dell’aria del tenore, ricalca la disposizione originale delle scene del Pirata) ma anche in Verdi, dove situazioni e soluzioni musicali risentono dell’influenza del Pirata anche in opere mature quali Les vêpres siciliennes (ambientata anch’essa in Sicilia e nella stessa epoca) o Don Carlos.
 
Rare ma prestigiose le presenze de “Il pirata” al Teatro Massimonel 1935 per il centenario della morte di Bellini, in un’unica recita con il grande Beniamino Gigli nel ruolo del titolo; poi nel gennaio 1958 nell’allestimento con la regia di Franco Enriquez che, alcuni mesi dopo, fu in scena alla Scala con Maria Callas nel ruolo di Imogene (e rimase famoso il gesto con il quale, sulle parole “mirate… il palco funesto” la cantante greca indicava il palco del sovrintendente Ghiringhelli). Le recite alla Scala con il cast Callas-Corelli-Bastianini sono rimaste nella memoria come la “riscoperta” dell’opera, che fu in realtà anticipata dalle recite palermitane, dove doveva cantare Anita Cerquetti. Ma la Cerquetti, che aveva conquistato improvvisa notorietà sostituendo la Callas in Norma all’Opera di Roma all’inizio di gennaio 1958, alcuni giorni dopo fu costretta a cancellare le recite palermitane. Un’ultima apparizione, ma al Politeama, nel 1986 con Maria Dragoni (Imogene) e Salvatore Fisichella (Gualtiero). L’opera era stata poi programmata nella stagione 2020 del Massimo ma cancellata a causa della pandemia. Ed ecco che oggi finalmente riapproda sul palcoscenico del Teatro di Piazza Verdi con un nuovo allestimento.
 
La regia di Luigi Di Gangi e Ugo Giacomazzi guarda ai pirati come stranieri che arrivano dal mare: “Relitti umani … I pirati che approdano sulle coste siciliane sono stranieri come lo siamo tutti in certi momenti della nostra vita, in una terra lontana o persino a casa nostra” - recitano le note di regia. E metafora della Sicilia è il relitto della nave dei pirati, un triangolo rosso a forma di Trinacria, “terra archetipica in perenne movimento creativo/distruttivo in cui tutto ciò che muore rinasce dal proprio vorticare e in cui perdere la bussola spesso vuol dire trovare invece la giusta direzione” – affermano i registi, autori anche delle scenografie, realizzate nei laboratori del Teatro Massimo. Questa barca/Sicilia al centro della scena esprime anche le relazioni che si intrecciano tra i personaggi.

L'opera sarà trasmessa in diretta streaming sulla WebTv del Teatro Massimo il 15 ottobre.

La durata dello spettacolo è di due ore e cinquanta circa, compreso un solo intervallo.
Per l’accesso in Teatro è richiesta la Certificazione Verde Covid-19 (Green Pass).
 
Turni
Venerdì    15 ottobre  ore 20.00  Turno Prime
Domenica 17 ottobre  ore 17.30 Turno Domenicale
Martedì     19 ottobre, ore 20.00 Turno Serale
Mercoledì 20 ottobre, ore 18,30 Turno Pomeridiano
 
Biglietti: da 110 a 14 euro, in vendita presso la biglietteria del Teatro Massimo, online e tramite il call center. La biglietteria è aperta dal lunedì al sabato dalle ore 9.30 alle ore 15.30 e nei giorni di spettacolo a partire da un’ora prima e fino a mezz’ora dopo l’inizio della rappresentazione.
Riduzioni: fino a 26 anni, titolari Card Under35 2020/2021, abbonati alla stagione 2020, donatori #iorinuncioalrimborso, studenti dell’Università di Palermo, del Conservatorio A. Scarlatti di Palermo e dell’Accademia di Belle Arti di Palermo, soci Uncalm, gruppi (minimo 20 persone per la stessa data), titolari Diamond Card. 
 
IL PIRATA
melodramma in due atti
Libretto di Felice Romani
Musica di Vincenzo Bellini
Prima rappresentazione: Milano, Teatro alla Scala, 27 ottobre 1827
Direttore Francesco Lanzillotta
Regia e scene Luigi Di Gangi e Ugo Giacomazzi
Costumi Isabella Rizza
Luci Luigi Biondi
Assistente alle scene Chiara Mirabella
Assistente ai costumi Tatiana Lerario
Maestro del Coro Ciro Visco 
Nuovo allestimento
 
Personaggi e interpreti
Ernesto Vittorio Prato (15, 17, 20) / Francesco Vultaggio (19)
Imogene Roberta Mantegna (15, 17, 20) / Marta Torbidoni (19)
Gualtiero Celso Albelo (15, 17, 20) / Giorgio Misseri (19)
Itulbo Motoharu Takei 
Goffredo Giovanni Battista Parodi
Adele Natalia Gavrilan
Orchestra e Coro del Teatro Massimo
 
 

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